Degenerazione maculare: davvero è possibile contrastarla con semplici gocce?
Sono oltre 25 milioni le persone che ne sono affette, numero questo destinato, secondo le recenti statistiche, a triplicarsi entro i prossimi 20-25 anni, per via dell’invecchiamento della popolazione: stiamo parlando della degenerazione maculare, una delle principali cause di cecità al mondo.
Questo grave disturbo colpisce la zona che sta al centro della retina, detta macula, e risulta essere una malattia ad andamento progressivo, che può portare alla perdita completa della visione centrale.
Le cause che ne sono a monte sono da ricercarsi, in particolare, nel ridotto apporto di sangue e degli altri elementi nutritivi, verso i tessuti della retina.
Questi, privati del nutrimento, si deteriorano e assottigliano fino ad accumulare cellule giallastre che si depositano al di sotto della macula, a danno delle cellule deputate alla visione centrale.
Larghezza montatura
Di seguito la tabella delle dimensioni in millimetri della larghezza degli occhiali misurata internamente da asta a asta
S fino a 125 mm.
M fino a 133 mm.
L fino a 140 mm.
XL oltre 140 mm.
Queste cellule si atrofizzano fino a portare alla cecità.
Ebbene, le ricerche e gli studi in campo medico-scientifico non sono mai stati conclusi e anzi, in questo ultimo periodo, si assiste ad una crescita esponenziale degli investimenti e delle risorse nella ricerca di soluzioni atte a contrastare e rimediare alla degenerazione maculare.
Collirio per degenerazione maculare: esiste davvero?
È da attribuire al team di esperti ricercatori dell’Università di Birmingham il merito di aver sviluppato un tipo di collirio innovativo come pochi al mondo che potrebbe a breve rivoluzionare radicalmente il trattamento della degenerazione maculare.
Lo studio, i cui risultati sono stati pubblicati sulle pagine della rivista Investigative Opthamology e Visual Science potrebbe sostituirsi all’attuale trattamento, particolarmente doloroso in quanto basato infatti su iniezioni intravitreali esclusivamente in grado di rallentare il progredire della degenerazione.
A questo team, guidato dal biochimico Felicity De Cogan, dell’University of Birmingham’s Institute of Inflammation and Ageing, il merito di aver concepito questo collirio in grado di trasportare il farmaco direttamente nell’area da trattare senza iniezioni.
Il collirio in questione si chiama CPP-plus e la sua caratteristica vincente è rappresentata proprio da questa sua capacità di fare ingresso nelle cellule attraverso un peptide in pochi minuti.
Trattamento efficace anche per altre malattie oculari?
Una cosa è certa: questo collirio avrà un impatto significativo sul trattamento della degenerazione maculare e promette quindi di rivoluzionare l’intero settore della cura degli occhi e della vista.
Questo trattamento potrebbe portare ad un significativo contenimento delle spese, ad una riduzione degli esiti negativi tipici dell’intervento ad iniezioni e si sta rivelando insospettabilmente utile per trattare anche tutte le altre malattie oculari che, esattamente come la degenerazione maculare, richiedono l’erogazione del farmaco direttamente nella camera posteriore dell’occhio.
La degenerazione maculare è una malattia retinica ma non certo l’unica.
Inoltre, questo rivoluzionario collirio garantirebbe ottimi risultati sia nel caso della degenerazione umida che nel caso della forma secca.
La forma secca è molto più frequente (85% dei casi) e, fortunatamente, non è poi così grave.
La forma umida invece, seppure più rara, è quella che provoca i danni maggiori: il 90% dei casi di cecità da degenerazione maculare è infatti imputabile proprio a questa tipologia di disturbo che, appunto, nella forma umida, prevede lo sviluppo di vasi sanguigni sottoretinici che possono sanguinare.
Insomma, una bella notizia che promette ottimi sviluppi in fatto di cura di una delle malattie più pericolose a carico dell’occhio, una delle cause di cecità più diffuse al mondo e contro la quale si combatte da secoli.
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