Emicrania oculare: cos’è, tipologie, rimedi e prevenzione
All’udire la parola “emicrania” pensiamo subito ad un mal di testa assai doloroso, magari peggiore di quelli che ci affliggono tante volte. In Italia sono in molti a soffrire di questi mal di testa intensi.
Magari associamo a questo fenomeno anche il dolore agli occhi, quella sorta di sensazione di “occhi che tirano”, assai nota a chi soffre di questo disturbo.
In ogni caso, è bene precisare che le “emicranie oculari” non sempre hanno a che fare con il mal di testa, in alcuni casi infatti, si presentano in forma indolore, come vedremo.
Emicrania oculare: di cosa si tratta e quante tipologie ne esistono?
Larghezza montatura
Di seguito la tabella delle dimensioni in millimetri della larghezza degli occhiali misurata internamente da asta a asta
S fino a 125 mm.
M fino a 133 mm.
L fino a 140 mm.
XL oltre 140 mm.
Nel nostro caso il termine “emicrania” (emicrania oftalmica) è legato principalmente a disturbi della vista. Quante volte siamo estremamente preoccupati nel scorgere cerchi che si muovono nello spazio a zig zag o punti ciechi circondati da linee ondulate? Ecco, la presenza di questi disturbi visivi, accompagnati delle volte a disturbi neurologici (sensibilità del linguaggio, disturbi della forza muscolare) che persistono per alcuni minuti (5-20), comunque non oltre un’ora, potrebbero essere sintomi di una emicrania oculare in atto.
Andando per ordine, sono tre le condizioni a cui il termine di emicrania oculare è generalmente associato. A tale proposito, è bene fare delle opportune distinzioni perché il fenomeno può riguardare cose diverse e, in alcuni casi, può celare problemi più seri.
1. Emicrania oftalmica indolore
Questo tipo di emicrania oculare di solito comporta, nella visione, un punto di sfocatura che si allarga, circondato da luci luminose e tremolanti. Le interruzioni visive potrebbero rappresentare gli unici sintomi, ma a volte queste sono accompagnate da problemi nel linguaggio o abilità motorie.
L'effetto, che può essere molto disorientante, dovrebbe durare solo pochi minuti o mezz'ora prima di andare via da solo.
La prima volta che si verificano, le emicranie oculari indolori potrebbero allarmare parecchio, anche se di solito sono innocue. Se dovessero presentarsi mentre si sta guidando, è bene accostarsi e fermarsi, cercando di mantenere per quanto possibile la calma, visto che trattasi di fenomeni passeggeri.
Se è possibile, è bene sdraiarsi e rilassarsi fino alla scomparsa.
In ogni caso è opportuno sottoporsi ad un esame della vista al più presto per effettuare gli opportuni controlli.
2. Emicrania con Aura
A volte le stesse interruzioni visive tipiche dell’emicrania oculare possono essere accompagnate da un mal di testa emicranico, preceduto da una fase chiamata “aura” (emicrania con aura tipica).
Questi episodi sono caratterizzati da cambiamenti della visione che riguardano immagini scintillanti, linee a zig-zag o a ferro di cavallo, lampi di luce e comportano molto spesso la perdita parziale della vista in un quadrante del campo visivo.
Nei casi più gravi il disturbo riguarda tutto il campo visivo. Anche in questo caso è bene consultare il proprio oculista.
3. Emicrania retinica
E’ la più rara, ma certamente la più pericolosa. L'emicrania retinica può comportare una perdita della visione parziale o completa, di solito con durata inferiore ad un'ora, in seguito alla fase algica della cefalea. Tra le cause che ne sono all’origine vi può essere un vasospasmo retinico o una forma oculare di infarto emicranico.
Nonostante vi siano somiglianze con i sintomi visivi associati al mal di testa con aurea (molto spesso transitori e reversibili, e che spesso riguardano entrambi gli occhi), tali per cui l’emicrania retinica può essere con questa confusa, le conseguenze, in questo caso, possono essere più gravi, fino a poter condurre, nei casi più gravi, alla cecità monoculare permanente.
Ai fini dell’inquadramento dell’emicrania oculare la visita oculistica rappresenta una tappa fondamentale. Infatti, alcune cefalee dipendono dagli occhi, mentre altre che si manifestano con sintomi oculari possono avere un’origine diversa.
Un primo approccio terapeutico consiste nell’adottare comportamenti che possono evitare di scatenare le crisi adottando uno stile di vita sano.
Tuttavia, è certamente l’oculista di fiducia a dover valutare il da farsi, magari tramite la prescrizione di farmaci analgesici, antiemetici che possono parzialmente inibire la trasmissione tra neuroni.
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