Nuovi test sulle sigarette della UE: ecco rivelati i veri danni che nascondono
Considerata la rilevanza e la diffusione che il monito di non fumare sta avendo negli ultimi anni, molte aziende produttrici di sigarette hanno dichiarato di aver programmato interventi mirati a ridurre la quantità di monossido di carbonio nelle sigarette vendute in commercio.
In verità ciò non ha avuto affatto luogo, anzi, quello che emerge da test e studi condotti da esperti è triste ed allarmante. Ad oggi le sigarette continuano a nuocere alla salute, ma non più in maniera indisturbata, fortunatamente.
Ricercatori e associazioni da anni si battono contro il fumo da sigarette.
L’American Health Foundation di New York, ad esempio, ha stilato una lista di composti chimici prendendo spunto da quello che lo scienziato Hoffmann e i suoi collaboratori già nella metà degli anni 70 proposero di analizzare, in quanto una serie di evidenze scientifiche ne sottolineavano la tossicità.
Larghezza montatura
Di seguito la tabella delle dimensioni in millimetri della larghezza degli occhiali misurata internamente da asta a asta
S fino a 125 mm.
M fino a 133 mm.
L fino a 140 mm.
XL oltre 140 mm.
Queste sostanze sono comprese nella lista degli “analiti di Hoffmann”.
Sembra che queste evidenze scientifiche abbiamo avuto larga diffusione, fino ad aver raggiunto anche l’Europa e il nostro Paese.
Quello che non sappiamo sulla composizione delle sigarette
Il fumo di sigaretta, ossia quello che viene ad essere assorbito dal fumatore, è la fonte di esposizione ad agenti chimici tossici primaria, oltre ad essere in assoluto la prima causa delle malattie di natura chimica che possono essere trasmesse agli esseri umani.
Stando ad alcuni test condotti sulle sigarette dell’UE è risultato che i componenti principali delle sigarette che tranquillamente portiamo alla bocca ogni giorno sono: in primis nicotina, policiclici aromatici (IPA), le NTS (acronimo di idrocarburi e nitrosammine tabacco specifiche) che si attivano nella fase dell’accensione della sigaretta; nonché idrocarburi a basso peso molecolare come il benzene e il butadiene che sono presenti principalmente nella fase dell’evaporizzazione.
In verità, non vi è nessuna evidenza scientifica che dimostra che le sigarette sono state “alleggerite” di questi malefici componenti, anzi.
Cosa ci attende per il futuro?
La direttiva europea 2001/37/CE, attualmente in vigore, recepita in Italia con decreto legislativo n. 184 del 24 giugno 2003 ha fissato il tenore massimo in catrame a 10 mg/sigaretta.
I fabbricanti e gli importatori dei prodotti da tabacco, sempre in funzione di queste nuove disposizioni, sono tenuti a trasmettere l’elenco di tutti gli ingredienti utilizzati con le relative quantità.
Questo elenco deve essere perentoriamente corredato dai dati tossicologici e sugli effetti della dipendenza. All’analisi delle componenti si dovranno quindi affiancare le misure delle altre componenti della sigaretta quali ad esempio: l’ammoniaca, le ammine aromatiche, l’acido cianidrico, il mercurio, alcuni metalli, ossidi d’azoto, ecc.
In Italia allo stato attuale viene richiesta ai fabbricanti/produttori di sigarette la sola analisi del monossido di carbonio e del catrame della nicotina.
Si attendono quindi ancora nuove iniziative di legge mirate a dare attuazione al menzionato decreto in modo che possa essere attuata in maniera concreta e realistica, una volta per tutte, una vera lotta contro il fumo.
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