Calvizie: ricrescita o perdita definitiva? Ecco quando preoccuparsi.
La caduta dei capelli è un problema che affligge un sempre maggior numero di persone, uomini e donne.
Non tutti prendono bene la perdita della propria folta chioma, anzi, diciamo pure che nessuno accetta di buon grado questo evento che, per antonomasia, è interpretato come un segno di invecchiamento.
I danni all’immagine legati alla caduta dei capelli sono, per alcuni soggetti, devastanti e possono arrivare ad apatia, perdita di fiducia in se stessi, al punto da influenzare in maniera significativa l’autostima e le relazioni sociali.
Posto ciò, c’è da chiedersi quando però effettivamente preoccuparsi.
Larghezza montatura
Di seguito la tabella delle dimensioni in millimetri della larghezza degli occhiali misurata internamente da asta a asta
S fino a 125 mm.
M fino a 133 mm.
L fino a 140 mm.
XL oltre 140 mm.
Caduta dei capelli: quando preoccuparsi?
Non tutte le forme di caduta dei capelli sono pericolose per la nostra immagine.
Si può parlare di alopecia quando si verifica una perdita di oltre il 25% dei nostri capelli.
Una caduta anormale è quella di oltre 125-150 capelli al giorno, mentre una caduta che vada tra i 50-80 capelli può essere considerata nella normalità.
Certo non possiamo pensare di poter contare uno per uno i capelli che cadono!!
Allora, ecco il segnale di avviso di cui tener conto: esso è generalmente legato alla densità.
Non basta cioè ravvisare la perdita di capelli durante la spazzolatura dei capelli nel pettine: la caduta è pericolosa quando si avverte, al tato, che la chioma è più “ridotta”.
Un esempio: quando si fanno abitualmente delle trecce, il rischio di caduta dei capelli ha rischio può aversi quando la si sente più piccola o più fine.
E’ opportuno pertanto, alla comparsa dei primi sintomi, di consultare il proprio medico per stabilire se la caduta è temporanea o definitiva.
Alopecia: ecco le cause
Oltre allo stress ed ad uno stile di vita non sano, ad influenzare in maniera significativa la salute e le condizioni dei propri capelli sono i seguenti fattori:
- Fattore ereditario: è certamente la più comune tra gli uomini e, a causa degli ormoni, può iniziare in giovane età;
- Micosi del cuoio capelluto: ovvero quelle particolati infezioni della pelle provocate da miceti (o funghi) e dermatite seborroica;
- Alopecia areata: trattasi di quella situazione infiammatoria che va a colpire prevalentemente i bulbi piliferi del cuoio capelluto. Ciò che caratterizza questa alopecia rispetto ad altre è il fatto che causa una caduta improvvisa dei capelli in piccole chiazze, molto spesso di forma rotonda. Le aree maggiormente interessate dalla alopecia areata sono quelle delle tempie e quelle occipitali del capo;
- Alopecia traumatica: questo fattore è determinato da un diffuso e prolungato stress fisico del capello causato da acconciature che presentano forti e ripetute trazioni. Anche trattamenti particolarmente aggressivi applicati da parrucchieri possono determinare l’alopecia traumatica, soprattutto se i capelli sono soggetti a calore estremo, ustioni, o sostanze chimiche molto forti. L’alopecia traumatica non va confusa con l’alopecia post-traumatica che è determinata da situazioni difficili o demotivanti che possono colpire una persona, quali ad esempio periodi di stress prolungati o uno shock psicologico o fisico;
- Consumo di farmaci: alcuni farmaci possono causare, come effetto collaterale, proprio la perdita dei capelli;
- Conseguenza di altre malattie: un esempio di questo tipo di calvizie è quello manifestato in pazienti con problemi alla tiroide. Può essere anche correlata alla carenza di proteine, ferro o zinco. Può essere conseguenza di una chemioterapia o dopo una gravidanza.
Tutti questi fattori rappresentano condizioni che, ovviamente, vanno valutate e gestite tutte in maniera diversa. Allo scopo è bene rivolgersi allo specialista che saprà suggerire un’adeguata cura per sanare il problema a monte.
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