Riso bianco: fa davvero così bene alla salute?
Secondo l'International Rice Research Institute più di 3,5 miliardi di persone consumano riso bianco.
Da sempre inteso come il primo combustibile al mondo per metà della popolazione, c’è da chiedersi se, tuttavia, esso faccia davvero bene.
Studi scientifici condotti sul tema sembrano infatti aver messo in discussione questo dogma.
Il riso bianco è certamente un cibo tradizionale tra i più antichi, ma molti studiosi hanno puntato la lente di ingrandimento su questo cibo, fino ad essere giunti ad un’amara conclusione: il riso bianco non farebbe bene, o almeno, non tanto quante altre categorie di riso non trattate.
Larghezza montatura
Di seguito la tabella delle dimensioni in millimetri della larghezza degli occhiali misurata internamente da asta a asta
S fino a 125 mm.
M fino a 133 mm.
L fino a 140 mm.
XL oltre 140 mm.
Le 5 fasi della raffinazione: ecco cosa accade al riso
Il riso bianco presentato in bellissime confezioni sottovuoto nei nostri banchi alimentari è frutto di un lungo e meticoloso lavoro di raffinazione.
Si inizia dalla sbramatura, per poi passare alla sbiancatura e alla spazzolatura.
Seguono lucidatura e brillatura. Ad essere poste sotto accusa sono proprio queste due ultime lavorazioni, che vengono effettuate al fine di rendere il chicco più gradevole alla vista, più bianco e brillante, ma che elimina la vitamina B1.
È in questa fase della lavorazione, inoltre, che viene anche usata la paraffina.
Il riso così ottenuto è pronto per essere consumato, che ne dite?
Cosa perde il riso bianco nella lavorazione
Il riso bianco così ottenuto è povero di proteine, sali minerali e vitamine, non può essere considerato un alimento completo. Ma c’è di più: la paraffina utilizzata nella fase della brillatura può essere dannosa per la nostra mucosa dell’apparato gastrico, mentre il silicato di magnesio, sempre usato in questa lavorazione, è sospettato come cancerogeno per lo stomaco.
Ciò però non vale per tutti i tipi di riso.
Dall’Oriente sono approdate sino a noi negli ultimi anni tantissime diverse tipologie di riso di cui non conoscevamo neppure l’esistenza.
Queste, che proprietà hanno?
Riso integrale, riso nero e marrone: ecco perché sono da preferire
Il riso integrale, che è quello non sottoposto a sbiancatura, lucidatura e brillatura conserva proteine, l’80% circa di glucidi, vitamine del gruppo B (B2, poca, e B3), vitamina E, acido folico e poi minerali.
Il riso nero, anche noto come “riso venere”, infatti, è una varietà di riso molto ricercata per le sue notevoli proprietà nutrizionali.
A suggerirne il consumo è l'alto contenuto di potenti antiossidanti che, stando a recenti studi, aiuta a prevenire e combattere l’azione dei radicali liberi.
Il riso nero (anche noto come riso Venere) è molto ricercato, in quanto riduce i livelli ematici di colesterolo “cattivo” e previene l’invecchiamento cellulare.
Il processo di lavorazione assai complesso a cui il riso bianco è sottoposto, viene sostituito in alcuni casi con la fermentazione del riso normale con un lievito rosso dal nome di monascus purpureus.
Questo processo dà vita al riso rosso ricco sostanze che gli conferiscono non solo il colore acceso, ma anche delle capacità di abbassare i livelli del colesterolo ormai acclarate e confermate anche in ambito medico, tanto che molti integratori farmaceutici contro il colesterolo lo vedono quale ingrediente principale.
Gli stereotipi sulla genuinità del riso bianco sembrano dunque stati smontati senza eccezioni.
Tuttavia, come ogni cosa, è sempre bene consultare il medico curante al fine di accertare la possibilità di consumarne e verificarne le quantità raccomandate.
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