Apparato cardiocircolatorio: ecco i 5 controlli da eseguire
Godere di buona salute, per molti, può semplicemente significare che non si hanno dolori, che le prestazioni del fisico si mantengono inalterate nel tempo e che l'organismo risponde perfettamente alle sollecitazioni a cui è sottoposto.
Ebbene, sarebbe troppo facile sostenere di godere di buona salute solo in presenza di queste condizioni. È noto a tutti come, ad esempio, l’apparato cardiocircolatorio possa accusare problemi anche in persone in perfetta salute.
Senza effettuare dei controlli che possono essere di vario tipo (visita medica, esami ematochimici e tanto altro ancora) non possiamo avere la certezza di stare bene.
Ecco, ad esempio, cosa fare per monitorare al meglio il nostro apparato cardiocircolatorio.
Larghezza montatura
Di seguito la tabella delle dimensioni in millimetri della larghezza degli occhiali misurata internamente da asta a asta
S fino a 125 mm.
M fino a 133 mm.
L fino a 140 mm.
XL oltre 140 mm.
Elenco controlli per monitorare la salute del nostro cuore
Inutile dire che, in un primo step, è necessario appellarsi al medico di famiglia il quale inizierà a eseguire la prima visita di controllo.
Questa però andrà integrata con altri esami che il medico stesso riterrà opportuni e necessari.
Tra questi:
- Elettrocardiogramma (ECG): questo esame permette di ricavare informazioni sull’attività cardiaca di ogni persona. Si esegue applicando degli elettrodi a braccia, torace e gambe al fine di rilevare gli impulsi elettrici che generano il battito cardiaco
- Elettrocardiogramma sotto sforzo: permette di registrare gli impulsi cardiaci nel corso di uno sforzo fisico al fine di capire se sono presenti aritmie gravi o se il soggetto è a rischio di infarto.
- Ecocardiogramma: è un controllo che consente di “scansionare” il nostro cuore nella sua anatomia attraverso la tecnica della lettura a ultrasuoni ottenendo un’accurata panoramica della conformazione cardiaca, delle sue cavità interne rivelandosi così efficace nell’individuare anche eventuali malformazioni acquisite o congenite.
- Ecodoppler: si tratta di un esame non invasivo con il quale si rende possibile monitorare la velocità e anche la direzione del flusso sanguigno da e verso il cuore e valutare lo stato dei vasi, quindi delle coronarie.
- Holter pressorio: meno conosciuto rispetto ai primi quattro controlli elencati, è un test che monitora la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca nell’arco delle 24 ore tramite uno strumento portatile piccolo e leggero che il paziente porta con sé in un borsello o con una cintura a contatto con il corpo anche durante il sonno.
Solo eseguendo tutti questi controlli possiamo affermare con ragionevole probabilità di godere di buona salute.
La possibilità di contrarre cardiopatie, lo sappiamo, non è “quantificabile”.
Sono tanti i fattori esterni che ne determinano l’insorgenza e a questi si vanno ad aggiungere i così detti “fattori di rischio”, predisposizioni genetiche che ci portiamo sin dalla nascita.
Tuttavia, come abbiamo visto, esistono però in cardiologia, così come in tante altre branca della medicina, tanti esami e moltissimi controlli con i quali verificare e quantificare la possibilità di un’eventuale alterazione del corretto funzionamento del nostro apparato cardiocircolatorio.
Abbiamo, in conclusione, tutto quello che ci serve per monitorare e, così, migliorare la salute del nostro cuore.
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