I 7 elementi chiave di una buona visita oculistica
Per il normale svolgimento di tutte le attività della vita quotidiana una buona visione è fondamentale. Mantenere quindi una corretta igiene visiva è molto importante.
La vista ci permette di percepire il nostro ambiente, consentendoci di rispondere in maniera sollecita ad esso, di riconoscere un volto, guidare un’automobile, avvicinarci ad una carezza di una persona cara.
Mantenere al meglio l’acuità visiva è sinonimo di migliore qualità della vita.
Avere una buona visione è qualcosa di più di vedere bene. La buona visione è la capacità di “elaborare” tutte le informazioni dell’ambiente circostante e ottenere buoni risultati in vari test funzionali come l'acutezza visiva, il campo visivo, la percezione cromatica, la sensibilità al contrasto, ecc.
Larghezza montatura
Di seguito la tabella delle dimensioni in millimetri della larghezza degli occhiali misurata internamente da asta a asta
S fino a 125 mm.
M fino a 133 mm.
L fino a 140 mm.
XL oltre 140 mm.
Prendersi cura dei nostri occhi è di importanza vitale e per farlo bisogna sottoporsi, per primissima cosa, con regolarità, ad una buona visita oculistica.
Tuttavia, anche selezionando il migliore oculista al mondo non possiamo avere la garanza di una vista da rapace. Dobbiamo metterci del nostro optando per uno stile di vita sano.
Perché la visita oculistica è più importante di quanto immaginiamo
Visto che i problemi di salute peggiorano con l'età e con essi anche la vista, è bene, soprattutto dopo i 40 anni sottoporsi a esami visivi completi.
Questi ultimi, se eseguiti regolarmente, rappresentano sicuramente il modo migliore per prevenire una malattia o individuarla prima che possa compromettere la nostra vista.
In molti casi, un esame completo degli occhi può essere l'unico modo per diagnosticare malattie particolarmente importanti, alcune delle quali possono causare la perdita della vista in maniera irreversibile portando, in casi estremi, addirittura alla cecità.
Un esame completo degli occhi è una procedura indolore durante il quale lo specialista esamina le diverse parti degli occhi del paziente, in particolare la retina. Mediante la dilatazione delle pupille l’oculista può osservare il nervo ottico e valutare se questi ha subito qualche danno che si verifica quando una persona ha, per esempio, il glaucoma.
Quali prove include un esame visivo completo?
1. Anamnesi: questa si svolge nella prima parte della visita. Essa è rappresentata da una serie di domande inerenti stile di vita, tipologia di lavoro, patologie oculari in famiglia, eventuali malattie, ecc. che vengono poste dall’oculista al paziente per ricostruirne la sua storia clinica;
2. Visita all’occhio esterno e interno in tutti le suoi componenti;
3. Determinazione del livello di acuità visiva: mediante la tabella di Snellen, costituita da lettere ad alto contrasto disposte su varie righe e decrescenti, si possono già determinare problemi legati alla vista, fra questi la miopia;
4. Funzionalità pupillare: questa ha luogo mediante l’osservazione delle due pupille, della loro forma e della reattività alla luce;
5. Motilità muscolare: si tratta di un controllo che permette di valutare la perfetta funzionalità dei muscoli estrinseci;
6. Pressione intraoculare: ha luogo mediante tonometro che misura il deflusso dell’umor acqueo presente nel globo oculare;
7. Esame del fondo oculare: si tratta di quel controllo che si esegue mediante l’oftalmoscopio dopo aver dilatato le pupille e che permette di individuare un danno alla retina o alla coroide, o altre anomalie nella vascolarizzazione.
Ecco, da oggi ni stessi potremmo renderci conto se il controllo della vista al quale ci siamo sottoposti è davvero completo. Per i nostri occhi, puntiamo al meglio.
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