MALATTIE DEGLI OCCHI
Per gentile concessione del sito https://www.fioriblu.it/salute, che ringraziamo, pubblichiamo il seguente articolo che tratta le principali malattie dell’occhio.
Le malattie degli occhi sono classificate in base alla parte dell’organo colpita e sono quindi suddivise in malattie delle palpebre, della cornea, della retina, dell’apparato lacrimale, della congiuntiva, dell’iride, del cristallino.
I più diffusi sono i difetti refrattivi: miopia, ipermetropia, presbiopia e astigmatismo.
Gli affetti da miopia vedono perfettamente oggetti vicini, ma hanno difficoltà a mettere a fuoco oggetti distanti.
Larghezza montatura
Di seguito la tabella delle dimensioni in millimetri della larghezza degli occhiali misurata internamente da asta a asta
S fino a 125 mm.
M fino a 133 mm.
L fino a 140 mm.
XL oltre 140 mm.
Chi soffre di ipermetropia ha problemi sia con oggetti vicini sia con oggetti lontani, gli astigmatici non hanno la giusta percezione della profondità, mentre i presbiti fanno fatica a mettere a fuoco velocemente.
Molto frequenti anche le malattie della congiuntiva: le congiuntiviti sono le più comuni infiammazioni che interessano l’occhio. Le congiuntiviti possono essere di natura batterica, virale o allergica. I sintomi sono iperemia (occhi arrossati e iniettati di sangue), secrezioni lacrimali, offuscamento della superficie della pupilla, formazione di follicoli o escrescenze ai lati della congiuntiva. Quando le infiammazioni sono più aggressive i microrganismi batterici possono portare alla formazioni di follicoli, ulcere e granulomi.
La pinguecola è invece causata dalla nutrizione inadeguata dei vasi sanguigni dell’occhio e dalla sovraesposizione agli agenti atmosferici; si manifesta con la formazione di un’escrescenza giallastra sul lato nasale della cornea. È una malattia che colpisce soprattutto gli anziani e che si cura chirurgicamente.
Il glaucoma è un’affezione del nervo ottico. Quando l’occhio è colpito da glaucoma alcune cellule nervose muoiono, provocando degli scompensi visivi: la vista sarà disturbata da macchie scure (scotomi) che aumentano fino alla quasi totale cecità se la malattia non viene circoscritta. Anche con cure adeguate il glaucoma rimarrà sempre, ma può essere tenuto sotto controllo. L’età avanzata, la miopia, il diabete e l’ereditarietà sono fra le cause più frequenti del manifestarsi di questa malattia.
La cataratta consiste invece nell’opacizzazione del cristallino, che conduce alla progressiva perdita della vista. È più frequente con l’avanzare dell’età, ma ci sono anche casi di cataratta in età più giovane. La vista è offuscata perhé il cristallino non riesce a flitrare bene la luce, che non raggiunge uniformemente la retina.
Le malattie delle palpebre sono svariate. Una delle più comuni è l’orzaiolo, un ascesso che nasce sul bordo interno o esterno delle palpebre, causato da infezioni delle ghiandole circostanti e curabile con impacchi, colliri, pomate e, nei casi più gravi, con una piccola incisione.
Molto comune è anche il blefarospasmo, che consiste in contrazioni involontarie del muscolo orbicolare e che causa tremolii della palpebra. È generalmente causato da stress e non richiede nessuna cura, trattandosi di semplici contrazioni muscolari.
La blefarite è invece un’infiammazione che si manifesta con desquamazione della pelle che contorna le ciglia, frammenti untuosi e possibile gonfiore, arrossamento del contorno occhi. Questo tipo di malattia può essere causata da problemi di vista non curati, da diabete o problemi reumatici e da allergie.
Più grave è il lagoftalmo, malattia che impedisce la totale chiusura delle palpebre. Può essere causata da paralisi temporanee, deformazioni congenite o dall’ectropion, altra malattia della palpebra caratterizzata dall’eversione delle palpebre, con conseguente sovraesposizione e affaticamento della superficie congiuntivale. La cura è la stessa per le due malattie e consiste in un piccolo intervento chirurgico per correggere la posizione.
La retinopatia diabetica è direttamente correlata al diabete. Gli affetti da diabete hanno una concentrazione di zuccheri nel sangue superiore alla norma. Questo causa alterazioni e ispessimento dei vasi sanguigni, soprattutto dei capillari, che impedisce il regolare funzionamento dell’ossigenazione dei tessuti. Anche la retina, ricca di capillari, è quindi soggetta a problemi diabetici. I sintomi non sono immediatamente visibili; con il progredire della malattia si possono riscontrare trombosi, riduzione della vista, annebbiamento, emorragie.
La degenerazione maculare è legata invece al processo di invecchiamento. Chi è colpito da questa malattia ha una percezione alterata delle immagini, dei colori e delle forme. Il malato percepisce macchie grigie che impediscono di vedere l’immagine nel suo insieme. La maculopatia non è curabile, ma può essere stabilizzata con appositi strumenti ottici.
Fra le malattie della cornea troviamo le cheratiti, di natura infettiva o infiammatoria. Lacrimazione, iperemia, dolore continuato e fotofobia (ipersensibilità alla luce) sono i sintomi più rilevanti. La superficie dell’occhio è velata e le lesioni possono lasciare penetrare batteri che minacciano l’indennità della cornea e provocare ulcere.
Anche l’uso scorretto delle lenti a contatto può provocare ulcere corneali, ipossia e anche allergie che causano bruciori e arrossamenti. La malattia si chiama LAC e obbliga ad abbandonare le lenti fino alla completa guarigione.
L’uveite è la malattia che colpisce l’uvea, la rete di vasi sanguigni che attraversa l’occhio e che comprende anche l’iride. Solitamente le cause delle uveiti sono di origini batteriche o virali. Ci sono molte varianti di questa malattia; la manifestazione più lieve è l’uveite anteriore, chiamata più comunemente irite o iridociclite, che colpisce la parte più superficiale dell’occhio, con sintomi di fotofobia, calo momentaneo della capacità visiva, iperemia. Le uveiti posteriori sono invece più serie e da tenere sotto osservazione: si manifestano sotto forma di toxoplasmosi e toxocariasi. Entrambe si contraggono a causa di un parassita intestinale che infetta il vitreo, la retina e il nervo ottico, causando gonfiamenti, ipovisione e granulomi coroidali.
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