Difetti visivi e cattiva postura: esiste un nesso scientificamente provato?
Negli ultimi anni l’attenzione per la corretta postura e per l’equilibrio del corpo è oggetto di accurate analisi come non è mai accaduto prima d’ora.
Medici e specialisti nel settore sollecitano la popolazione tutta ad una maggiore presa di coscienza dei danni che possono derivare dalle disfunzioni nella postura in particolare.
Inutile dire che l’argomento inizia ad essere considerato con sempre maggiore serietà e gravita, proprio a fronte della maggiore frequenza con la quale si trascorre tempo davanti al pc, per lavoro e per diletto.
Regolamentazione posturale: quanto conta in generale
L’assetto legato alla postura porta con sé delle compensazioni indispensabili all’organismo per svolgere funzioni che altrimenti non potrebbero avere luogo.
Larghezza montatura
Di seguito la tabella delle dimensioni in millimetri della larghezza degli occhiali misurata internamente da asta a asta
S fino a 125 mm.
M fino a 133 mm.
L fino a 140 mm.
XL oltre 140 mm.
Ebbene, la corretta postura influisce in maniera significativa sulla qualità della vita poiché qualsiasi difetto finirebbe con l’avere delle ricadute importanti sui compiti svolti dall’organismo con alterazioni di tutti i movimenti non solo della schiena, delle braccia, delle anche e delle braccia, ma anche della testa.
Si pensi, ad esempio, alle posizioni anomale che il capo è costretto ad assumere al fine di visualizzare al meglio i contenuti visivi quando ci troviamo lontani da smartphone, tablet, tv e computer.
Postura scorretta e aumento dei difetti visivi: esiste un nesso?
Proprio a tale proposito, l’indagine muove sulla possibilità che anche gli occhi si vedano in qualche modo costretti ad adattarsi per effetto di una cattiva postura.
C’è da chiedersi: e se anche il sistema visivo fosse indotto a nuova organizzazione dei meccanismi fusionali che lo coinvolgono nel corso della lettura al pc?
La corretta visione si ottiene rispettando la giusta distanza tra occhi e i contenuti dei dispositivi osservati. Ma se questa distanza non dovesse essere rispettata, la visione può essere compromessa.
Postura e visione sono due meccanismi strettamente correlati e coinvolti, infatti, all’interno di un unico processo percettivo.
La retina, che comanda la visione periferica, invia informazioni raccolte dall’ambiente esterno al cervello, consentendo la stabilità posturale.
La visione centrale dal canto suo analizza in maniera precisa quello che intendiamo osservare, fornendoci la stabilità posturale laterale.
Tutto ciò ha perfettamente e bene luogo quando l’ambiente visivo è vicino, ma se questa giusta distanza dal pc non viene rispettata l’occhio si sforza a trovare il giusto adattamento.
Controllo visivo-posturale: di cosa si tratta esattamente?
A tutto quanto detto si aggiunge un altro meccanismo di cui poco o niente in genere si parla: trattasi del controllo visivo-posturale, basato sul riflesso optocinetico (movimento ondulatorio e involontario effettuato dai bulbi oculari) che viene attivato dai movimenti di traslazione retinica delle immagini determinati dalle oscillazioni laterali della testa.
Gli occhi partecipano attivamente in sinergia perfetta per coordinare i vari fattori che mettono insieme la propriocezione del sistema oculare e l'informazione della muscolatura cervicale.
Ecco che se la postura è scorretta, questo va decisamente a danno della muscolatura cervicale, con il risultato che anche il sistema oculare ad esso collegato ne risente.
Alla luce di ciò, risulta evidente che chi intenda prendersi cura a 360 gradi della propria vista, dovrà verificare che l’asseto posturale assunto tutto il giorno sia perfetto.
Diversamente, è bene intervenire con sistemi correttivi efficaci, anche al fine di evitare possibili recidive.
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