Congiuntivite allergica temporanea o perenne? Come riconoscere le differenze

La congiuntivite allergica, nota come disturbo riflesso a carico degli occhi, è un’infiammazione a carico della congiuntiva, ossia la sottile membrana che ricopre sia la parte bianca dell’occhio che la parte interna delle palpebre.

La congiuntiva, come tutti i tessuti umani, può essere soggetta ad infiammazioni in seguito ad infezioni, allergia, traumi o presenza di corpi estranei.

Nella sua forma più frequente, colpisce molto più spesso i giovani tra i venti e i quarant’anni, senza alcuna predilezione di sesso. La congiuntivite allergica è caratterizzata da arrossamento e prurito congiuntivale, a cui sono associate concomitanti sintomatologie nasali.

Vista l’insorgenza sempre più frequente di questo disturbo, è bene imparare a riconoscere le differenze tra congiuntivite allergica temporanea e congiuntivite allergica perenne.

Congiuntiviti allergiche: tipologie e trattamento

La congiuntivite allergica, nella sua forma più tipica, ha carattere stagionale, generalmente primaverile, con sensibilizzazione alle graminacee. Anche in inverno tuttavia, anche se raramente, si possono manifestare forme simili dovute spesso ad allergie all’Ambrosia o alle Betullacee.

La congiuntivite allergica perenne altro non è che una variante della congiuntivite allergica stagionale ma che, a differenza di quest’ultima, persiste per tutto l’anno.

Il più delle volte è associata alla presenza di acari di polvere, epiteli di animali ed altro, presenti negli ambienti domestici.

La congiuntivite allergica stagionale (SAP) e perenne (PAC), nonché la rinite allergica intermittente e persistente sono malattie abbastanza diffuse. L’insorgenza combinata di sintomi oculari e nasali è molto comune, per cui vengono spesso annoverate nell’alveo più ampio della rinocongiuntivite allergica.

Rinocongiuntivite allergica: come prevenirla e curarla

La rinocongiuntivite allergica ha la sua risonanza non solo a livello personale, ma anche collettivo.

Questo disturbo ha infatti rilevanza clinica e socioeconomica a causa dell’alto indice di persone che ne sono affette ma anche in ragione dell’influenza che ha sulla qualità della vita dei pazienti.

La rinocongiuntivite allergica, nella maggior parte dei casi causata da una reazione di ipersensibilità provocata dagli allergeni, trova nel prurito il suo principale e comune sintomo.

Altri segni tipici sono le secrezioni acquose, il gonfiore delle palpebre, il gocciolamento del naso e gli starnuti. Problemi nella respirazione dettati da ostruzione nasale possono causare sonnolenza notturna e sonnolenza diurna.

La congiuntivite allergica si può prevenire eliminando o riducendo l’esposizione agli allergeni, quindi, modificando i fattori ambientali ai quali ci si espone e lo stile di vita.

Nelle forme più lievi questo disturbo, in entrambe le sue forme, si può curare anche con un semplice antistaminico da banco. Tuttavia, se questo non dovesse apportare miglioramenti in tempi brevi, è possibile si tratti di congiuntivite batterica o virale.

In questo caso, potrebbe rivelarsi più appropriato l’utilizzo di un antistaminico che permette di ridurre i livelli di istamine o addirittura di bloccarle completamente. Un decongestionante aiuta inoltre a contenere o eliminare l’infiammazione agli occhi.

Anche i farmaci corticosteroidei, nelle forme di colliri, pomate oftalmiche e compresse, possono rivelarsi utili.

In ogni caso, la pulizia dell’occhio infetto è da tenere in dovuta considerazione, così come l’applicazione di impacchi caldi o freddi.

In conclusione, la rinocongiuntivite allergica rappresenta un disturbo sì comune, ma che può essere trattato in modo efficace. Una volta diagnosticato un trattamento mirato, i risultati si vedranno rapidamente, con l’effetto di ottenere un significativo migliorando della qualità della vita.