Anche gli occhi soffrono la sindrome della mezza età!

Sembra proprio che la fascia di età interessata da problemi agli occhi si sia abbassata sensibilmente.

Se, fino a 30 anni fa le problematiche alla vista sembravano interessare solo gli over 70, oggi le cose sono decisamente parecchio cambiate.

Quali sono le condizioni oculari più comuni, da prevenire, nella fascia di età tra i 40 ed i 60 anni?

Visto che la prevenzione è l’arma più efficace nella lotta ai problemi che affliggono la nostra salute, ecco che conoscerli significa già poter fare molto, visto che gli strumenti a nostra disposizione e le terapie più adatte certo non mancano.

Presbiopia

Quando si raggiunge la classica mezza età si possono sperimentare sostanziali cambiamenti nel potere di rifrazione, con influenza notevole sull’acutezza e sulla qualità visiva.

All’età di 40 anni è alta la percentuale di persone che inizia a soffrire di problemi di presbiopia, caratterizzata dalla difficoltà di lettura e di messa a fuoco degli oggetti vicini.

Si tratta di un cambiamento fisiologico legato all’età dovuto ad una perdita progressiva della capacità di accomodamento. Il cristallino, con il passare degli anni, tende a perdere via via la sua elasticità e con essa la sua capacità accomodativa dalle oltre 10 diottrie che si hanno ad 8 anni, ad una diottria a 60/65 anni. E’ persa, pertanto, la capacità di mettere a fuoco oggetti situati ad una distanza di 25/30 cm, che rappresenta appunto la distanza di lettura.

Tale condizione deve essere corretta per evitare l’insorgere di sintomi visivi quali il dover distanziare i libri per leggere, avvertire affaticamento e stanchezza agli occhi nello svolgere attività che richiedono sforzi vicini alla vista, mal di testa, visione offuscata, arrossamento degli occhi.

Generalmente la presbiopia può essere corretta mediante occhiali con lenti convergenti oppure mediante le lenti a contatto. E’ possibile anche, per evitare l’uso della correzione ottica, eseguire una chirurgia refrattiva intraoculare.

Sindrome dell’occhio secco

La sindrome dell’occhio secco è un’alterazione dell’equilibrio che regola la secrezione e la distribuzione del film lacrimale. Alterandosi la quantità di lacrime l’occhio tende a seccarsi.

Se viene a mancare la pellicola protettiva, oppure questa tende a ridursi, non viene più lubrificata la cornea, ovvero la superficie oculare esterna.

La sindrome dell’occhio secco inizia generalmente nella mezza età, con un’incidenza che tende ad aumentare con gli anni. Nel caso in cui non sia corretto, possono insorgere: irritazione, arrossamento degli occhi, fotofobia (sensibilità anormale alla luce), sensazione di sabbia o di corpo estraneo, rossore nel bordo delle palpebre, fino ad una diminuzione della qualità visiva.

Problemi di salute sistemica

I problemi di salute, e più specificamente le malattie con fattore di rischio cardiovascolare come l’ipertensione arteriosa e il diabete mellito, alcune volte hanno inizio proprio in questo periodo di vita. La retinopatia diabetica rappresenta una delle più gravi complicanze del diabete.

Si stima che questo disturbo arrivi a colpire un terzo dei pazienti diabetici, con percentuali più alte in pazienti diabetici con 15 anni di progressione della malattia.

Pertanto, è di grande importanza che chi è colpito da diabete esegua un esame oculistico così da prevenire le complicazioni irreversibili che colpiscono gli occhi.

A titolo di prevenzione, al fine di ridurre il rischio di soffrire di tali malattie è importante acquisire sane abitudini nella vita quotidiana, come fare esercizio fisico, mangiare cibo genuino, dormire bene ed evitare abitudini malsane (tabacco, alcool, ecc.).

Molto importante è anche eseguire un esame oculistico completo all'età di 40 anni anche se non si avvertono sintomi apparentemente riconducibili ai problemi alla vista.