Importanza del controllo oculistico in età pediatrica
Diagnosticare e proteggere il più precocemente possibile i difetti della vista è fondamentale, soprattutto per alcune patologie. Questo è un problema importante soprattutto riguardo i bambini. Sappiamo che oggi i pediatri consigliano un primo controllo oculistico almeno verso i tre anni, anche in assenza di evidenti patologie.
Correggere con l’occhiale un difetto visivo permette, infatti, uno sviluppo normale della visione sin da piccoli. Le patologie visive che possono colpire i più piccoli sono statisticamente sempre più in aumento negli ultimi 10 anni.
E’ molto importante ricercare, ad esempio, eventuali differenze di visione tra un occhio e l'altro per evitare l'ambliopia ovvero la “sindrome dell’occhio pigro”.
Occhio pigro: un pericolo da non sottovalutare
Molti genitori iniziano ad accompagnare il proprio piccolo al controllo oculistico solo in presenza di evidenti disturbi visivi. In età pediatrica, uno dei più problemi visivi più frequenti in assoluto è la sindrome dell'occhio pigro. Sostanzialmente, si tratta di una riduzione della capacità visiva, molto spesso di uno dei due occhi del bambino e può essere dato da un disturbo della vista non precocemente corretto.
Larghezza montatura
Di seguito la tabella delle dimensioni in millimetri della larghezza degli occhiali misurata internamente da asta a asta
S fino a 125 mm.
M fino a 133 mm.
L fino a 140 mm.
XL oltre 140 mm.
E’ molto importante diagnosticare il prima possibile questo disturbo perché, se non risolto per tempo, durante la fase evolutiva da adulti potrà diventare un problema che strumenti di correzione come gli occhiali o lenti a contatto non potranno mai risolvere del tutto.
L’occhio pigro si presenta con sintomi non sempre facilmente riconoscibili, soprattutto per i meno esperti. L’attenzione prestata dai genitori all’individuazione di presenza di strabismo o palpebra cadente si rivela determinante.
Alcune cause dell’ambliopia possono essere determinate dalla cataratta, astigmatismo, miopia con forte disparità tra i due occhi, ipermetropia. Raramente questa patologia può anche essere causata da un virus, da un glaucoma o da un incidente.
L’occhio pigro si cura con l’occlusione, ossia con la tecnica di bendare l’occhio sano, per qualche ora al giorno, con un cerotto allo scopo di costringere l’occhio pigro a lavorare.
Con quale cadenza ricorrere alla visita
Genitori preoccupati si chiedono con quale frequenza sottoporre il proprio bambino al controllo oculistico.
Le associazioni per la riabilitazione dell’infanzia, in assenza di disturbi, suggeriscono il seguente calendario di osservazione del bambino:
- Una prima visita alla nascita del bambino e successivamente entro i 6 mesi al fine di poter escludere patologie del bulbo oculare;
- Una seconda visita al compimento del 1° anno di vita;
- Poi a 3 anni, quando è possibile rilevare differenze di visione tra i due occhi, spesso causa di ambliopia o strabismo;
- A seguire ai 6 anni, con l'inizio degli impegni scolastici.
Eventuali visite di controllo oculistico periodiche vengono sempre indicate dall’oculista.
Naturalmente, è bene anticipare questi controlli in tutti i casi in cui si dovesse notare nel bambino:
- La tendenza ad avvicinare gli oggetti al viso;
- Un improvviso strabismo;
- Una congiuntivite che risulti resistente alle terapie prescritte dal medico pediatra;
- Un riflesso bianco della pupilla (leucocoria) che richiede una visita urgente;
- La tendenza del bambino ad avvicinarsi al televisore.
Non c’è da preoccuparsi se il bambino dovesse accusare irritazione o paura a recarsi al controllo oculistico: la visita, per i piccoli pazienti, in genere negli studi professionali viene assimilata ad un gioco di figure e di luci che permettono di valutare la presenza di difetti visivi, con la collaborazione del bambino e la partecipazione attiva dei genitori.
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