Sindrome da occhio secco: cosa è, e come evitarla
A regnare sovrana è un po' di confusione in merito alla sindrome dell'occhio secco nella popolazione.
Il rischio è quello di incorrere in generalizzazioni: in presenza di occhi “asciutti” si tende a ritenersi vittima di questo disturbo che, invece, a ben vedere, possiede un quadro sintomatologico molto più ampio e articolato. Se è vero che a questa sindrome fanno capo bruciori, pruriti e arrossamenti, non è sempre detto che queste ultime forme di disagio facciamo capo, di contro, alla sindrome dell’occhio secco.
Infatti, solo ad esempio, questi sintomi sono anche tipici della rinite allergica e della congiuntivite.
Tangibile ed oggettivo segno della presenza invece della sindrome dell’occhio secco è, prima di tutto, la sensazione di avere un corpo estraneo nell’occhio.
Larghezza montatura
Di seguito la tabella delle dimensioni in millimetri della larghezza degli occhiali misurata internamente da asta a asta
S fino a 125 mm.
M fino a 133 mm.
L fino a 140 mm.
XL oltre 140 mm.
Questa condizione di disagio è legata alla riduzione della lacrimazione che ricopre l'occhio.
Ma quando e perché si riduce la lacrimazione?
Sindrome da occhio secco: cause fisiologiche e patologiche
L'ingrediente principale di cui è composto il nostro corpo è l'acqua. Lo stesso vale per gli occhi.
Nell'occhio esistono tre strati uno dei quali è appunto fatto d’acqua.
La sindrome da occhio secco è un disturbo squisitamente associato a:
- Invecchiamento;
- Presenza di determinate patologie localizzate sull'occhio;
- Cause sistemiche o che coinvolgono di riflesso l'occhio.
Paradossalmente la sindrome dell'occhio secco cagiona la lacrimazione.
Per quanto assurdo possa sembrare, questa patologia non si manifesta, infatti, solo con secchezza oculare, ma anche con lacrimazione.
Una lacrimazione questa ovviamente reattiva però, non fisiologica, cagionata dalla mancanza/riduzione del film di acqua protettivo.
In mancanza di acqua, questo attrito rovina la superficie dell'occhio perché non c'è più qualcosa che la protegge. La ghiandola lacrimale, in un estremo sforzo di strizzamento, rilascia così ancora più lacrime nell'ambiente congiuntivale.
Come intervenire in presenza di sindrome da occhio secco
La cura della sindrome da occhio secco varia in base alla cause che l’hanno generata.
La riduzione/assenza dello strato lacrimale che riveste l’occhio può essere dovuta, quindi, in primis al cattivo funzionamento della ghiandola lacrimale dovuto all'età.
In questo caso, la corretta funzionalità può essere ripristinata con meccanismi molto efficaci e non invasivi. La seconda causa, come chiarito, è dovuta alla presenza di determinate patologie del corpo che coinvolgono tutte le ghiandole endocrine.
È il caso, solo per fare un esempio, della sussistenza di patologie autoimmuni che non c'entrano nulla con la ghiandola lacrimale ma che la coinvolgono di riflesso.
In questo secondo caso, la sindrome da occhio secco rientra in un quadro sindromico più complesso da trattare e, quindi, decisamente molto più vasto.
La terza causa alla base di questo disturbo è legata a fattori più generici e vari come un forte dimagrimento o in un intervento di chirurgia estetica eseguito sul viso che va a toccare, alterandola, la superficie dell'occhio. Da qui ne consegue, l’annessa alterazione della presenza di film lacrimale.
È doveroso, in tutti i casi in cui si sia vittima di un'alterazione qualitativa e/o quantitativa del film lacrimale, sottoporsi ad un controllo oculistico.
Solo lo specialista è in grado di verificare la causa che sta a monte di questa alterazione, non sempre, come chiarito, riconducibile alla sindrome da occhio secco.
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