Luci blu: come prevenire i danni alla nostra vista
Si sente oggi sempre più parlare di luci blu.
In particolare, si discute in merito alla possibilità che queste luci provenienti da smartphone, PC e tablet possano creare danni alla nostra vista. La questione è tutt’altro che irrilevante, tenuto conto che più del 80% della popolazione italiana trascorre almeno 5 ore al computer e in media 3 ore su smartphone e tablet.
Abusiamo dei devices tecnologici e quindi abbiamo l'obbligo di proteggere i nostri occhi, ma anche quelli dei nostri cari e, in particolare, quelli dei più piccoli.
La questione è dibattuta soprattutto in campo medico e oculistico: la luce blu, che non è visibile ad occhio nudo, ha una frequenza media molto più elevata di quella normale, molto più alta di quella dei raggi ultravioletti.
Larghezza montatura
Di seguito la tabella delle dimensioni in millimetri della larghezza degli occhiali misurata internamente da asta a asta
S fino a 125 mm.
M fino a 133 mm.
L fino a 140 mm.
XL oltre 140 mm.
Stando a recenti e sempre più ricorrenti studi condotti, queste luci possono creare disturbi da lievi a gravi. Non resta dunque che capire come prevenire possibili danni alla nostra vista
Danni da luci blu-viola
Dall’eccessiva e quotidiana esposizione degli occhi alle luci blu possono derivare due tipi di danni: il primo è la degenerazione della macula, ossia della zona centrale della retina dell'occhio umano, che è la parte più sensibile e più delicata ai segnali luminosi.
Il secondo danno è rappresentato dal disturbo del riposo notturno: la luce blu/viola penetra nell'occhio in profondità e può inibire la produzione di melatonina che è un ormone prodotto dal nostro cervello in particolare dalla ghiandola pineale (o epifisi) che sta proprio alla base del nostro cervello e che agisce con l'ipotalamo per la regolazione del ciclo sonno/veglia.
Come correre ai ripari? Cosa fare nel caso in cui si cominciano ad avvertire segnali di sonnolenza e fastidio agli occhi?
Il primo consiglio è quello di rivolgersi al proprio oculista il quale provvederà ad eseguire un esame della vista ed, eventualmente, prescrivere l’uso di lenti con trattamento anti-luce blu.
Come funzionano le lenti con trattamento anti-luce blu
Non tutte le normali lenti che utilizziamo per la vista sono adatte a proteggere gli occhi dalle luci blu. Per esempio, le lenti fotocromatiche che si scuriscono con la luce del sole, non proteggono dalle luci blu. Tutte le lenti possono essere trattate con trattamento anti-riflesso ma non tutte hanno questa caratteristica, ossia non sono di per sé in grado di bloccare l'ingresso delle luci blu prevenendo così i danni alle cellule del nostro occhio.
Dunque, è necessario richiedere al proprio negozio di ottica di fiducia di sottoporre le lenti - qualsiasi destinazione esse abbiano - a questo trattamento.
Il materiale con il quale sono realizzate queste lenti è concepito per assorbire la maggior parte della luce blu proveniente dagli schermi. Quindi, oltre che avere una buona correzione per la vista da vicino, da lontano e per lettura, gli occhiali sottoposti a questo trattamento utile per prevenire danni alla vista possono garantire ottimi risultati dal punto di vista della protezione dalle luci blu.
Eseguendo un test reale, si potrà notare come un raggio di luce blu proiettata su una lente normale attraversi la stessa totalmente, andando così a colpire la nostra retina completamente.
Stessa cosa non ha luogo nel caso di una lente sottoposta al trattamento anti-luce blu: la luce, proiettata sulla lente non la attraversa, non va oltre la lente, perché quest’ultima funge da vera e propria barriera.
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