Difetti visivi: come coglierli sul nascere ed evitare che degenerino
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Problemi di visione: ecco un po’ di numeri
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I difetti visivi più comuni
La vista ha un ruolo principale nella nostra vita ed è fondamentale per percepire il mondo stesso che ci circonda. Fra i cinque sensi è, per l’uomo, sicuramente il più importante, perché consente di svolgere le attività quotidiane come guidare, leggere, guardare la televisione.
E’ essenziale pertanto dedicare alla vista il massimo delle attenzioni, prima fra tutte quella di effettuare regolarmente esami oculistici ed aggiornare regolarmente gli occhiali.
Trascurare questi primari accorgimenti può portare a una serie di problemi, tra cui:
- Mal di testa e stanchezza;
- Basso livello di prestazioni a scuola o al lavoro;
- Visione offuscata e scomoda.
Problemi di visione: ecco un po’ di numeri
Larghezza montatura
Di seguito la tabella delle dimensioni in millimetri della larghezza degli occhiali misurata internamente da asta a asta
S fino a 125 mm.
M fino a 133 mm.
L fino a 140 mm.
XL oltre 140 mm.
In Italia, secondo recenti studi, una persona su quattro presenta un difetto visivo e più della metà della popolazione non si sottopone ad un esame da più 3 anni.
Eppure molti dei deficit visivi, oltre il 50% con la precisione, potrebbero essere sanati attraverso adeguati mezzi di compensazione.
Sono veramente pochi, insomma, i fortunati a non avere problemi con la vista, appartenenti quindi al gruppo di emmetropi coloro, cioè, a cui l'immagine degli oggetti si forma sulla retina con visione chiara da non richiedere alcuna correzione.
Per tutti gli altri individui, urge l’accorgimento di cogliere sul nascere il disturbo visivo, così da evitare che degeneri.
I difetti visivi più comuni
L’ametropia è una condizione per l’effetto della quale l'immagine non si forma correttamente sulla retina. E’ una visione offuscata che richiede quindi una correzione ottica.
I difetti visivi sono di quattro tipi:
Miopia Ipermetropia Astigmatismo Presbiopia
La visione perfetta viene fornita da una correzione che miri a formare un'immagine chiara sulla retina. Le lenti correttive sono i mezzi più comuni per correggere le ametropie.
Analizziamole in dettaglio così da comprenderne analogie e differenze
Miopia
La miopia è un difetto visivo causato principalmente da un occhio "troppo lungo", come si dice generalmente per riferirsi ad una distanza tra cornea e retina eccessiva.
Il fuoco immagine, pertanto, si va a trovare davanti al piano retinico invece che sulla retina.
Una persona miope ha pertanto difficoltà a vedere gli oggetti lontani, ma non quelli vicini.
La miopia può essere corretta mediante una lente divergente, ovvero una lente più sottile al centro e più spessa ai bordi. Si tratta delle lenti che indossa più del 60% della popolazione.
Ipermetropia
L'ipermetropia, anche detta sindrome dell'occhio "troppo corto", in questo caso, si riferisce piuttosto ad una distanza ristretta tra la cornea e la retina.
In questi casi, l'immagine si forma dietro la retina, causando una visione migliore da lontano piuttosto che da vicino.
L'ipermetropia viene corretta con l’utilizzo di lenti convergenti (sottili all'estremità e più spesse al centro), studiate per consentire di mettere a fuoco l’immagine sulla retina e ripristinare la visione corretta.
Astigmatismo
L’astigmatismo è un disturbo della vista causato dalla deformazione della cornea o alterazione delle strutture interne del bulbo oculare, che genera, come conseguenza, una minore nitidezza visiva, con immagini sdoppiate o poco definite. L'astigmatismo può essere combinato con altri problemi alla vista come miopia, ipermetropia o presbiopia.
L'astigmatismo viene corretto mediante lenti curve e di spessore variabile sul bordo, progettate per compensare il difetto della cornea e correggere l'asse dell'astigmatismo.
La presbiopia
Propriamente la presbiopia non è un vero e proprio difetto visivo, ma possiamo considerarla, piuttosto, come il risultato di un cambiamento naturale, che colpisce praticamente tutti con l’avanzare dell’età. Col tempo, generalmente dopo i 40 anni, il nostro cristallino perde gradatamente la capacità di mettere a fuoco gli oggetti alle differenti distanze, con diminuzione della capacità accomodativa. L’occhio non focalizza più correttamente l’immagine con conseguente visione da vicino alterata.
Le lenti progressive rispondono all’esigenza di mettere a fuoco l’immagine a tutte le distanze, senza dover cambiare continuamente occhiali.
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