Trombosi: quando l’occlusione vascolare può colpire anche gli occhi
La corretta e completa definizione di occlusione venosa retinica (Retinal Vein Occlusion, RVO) annovera un gruppo eterogeneo di malattie vascolari retiniche in grado di determinare un severo e pronunciato deterioramento della funzione visiva.
Tutte queste disfunzioni vascolari si differenziano per patogenesi, aspetti clinici, decorso e complicanze. Questa occlusione è anche, più semplicemente, conosciuta come trombosi.
Cerchiamo di comprendere al meglio come e perché queste occlusioni venose retiniche hanno luogo.
Quando e perché si verifica la trombosi?
La trombosi consiste in un’ostruzione della circolazione di una vena retinica.
Larghezza montatura
Di seguito la tabella delle dimensioni in millimetri della larghezza degli occhiali misurata internamente da asta a asta
S fino a 125 mm.
M fino a 133 mm.
L fino a 140 mm.
XL oltre 140 mm.
In quanto tale, il blocco della circolazione determina la formazione di emorragie retiniche.
Questo fenomeno può essere la conseguenza di ischemie, quindi, può avere luogo nel caso in cui date aree siano scarsamente irrorate e/o in caso di edema maculare.
L’occlusione può interessare la vena centrale della retina oppure solo un ramo di essa.
Nel primo caso si parla di Occlusione della Vena Centrale della Retina (CRVO), nel secondo caso di Occlusione Venosa di Branca Retinica (BRVO).
Esistono dei fattori di rischio?
E’ ormai scientificamente comprovato che esistono dei fattori di rischio che predispongono l’individuo all’occlusione vascolare retinica. Questi, peraltro, sono molteplici e in genere sono gli stessi che è dato riscontrare in presenza di alterazioni vascolari che interessano altri distretti corporei (ictus, coronaropatie, ect.).
Sia per l’occlusione della vena centrale che per quella di branca, i fattori che predispongono alla patologia in questione sono, senza dubbio alcuno, principalmente fattori di rischio cardiovascolare come: ipertensione arteriosa, diabete mellito, arteriosclerosi, obesità, fumo, occlusione della carotide.
Tutte queste patologie rappresentano il primum movens della turbolenza di flusso che è alla base dell’occlusione vascolare retinica.
Di fattori di rischio, anche importanti, ve ne sono anche altri, tra questi rientrano le alterazioni reologiche quali, ad esempio, un aumento dell’ematocrito, della viscosità del plasma, e dell’aggregazione dei globuli rossi.
In cosa consiste la terapia della trombosi?
Il trattamento della occlusione vascolare retinica varia in funzione:
Della tipologia da trattare;
Della natura;
Delle cause che ne hanno dato origine.
Tra tutti i diversi trattamenti volti a contrastare questa patologia e a prevenire la comparsa di complicanze legate alla proliferazione di vasi anomali, quello risultato sicuramente più efficace è la fotocoagulazione laser a griglia maculare.
Nel trattamento delle forme ischemiche, i migliori risultati sono stati ottenuti con la fotocoagulazione argon laser delle aree colpite. Altri trattamenti quali l’emodiluizione la vitrectomia con asportazione delle guaine venose e la somministrazione di anticoagulanti e/o antiaggreganti e di inibitori sistemici dell’anidrasi carbonica, pur largamente utilizzati, non presentano significative evidenze scientifiche, tali da poterli classificare come alla base di un buon trattamento di routine.
Come ben si comprende, in questo, come, del resto, in tutti gli altri casi di patologie a carico dei nostri occhi, è bene intervenire per tempo.
Anche un semplice ritardo della diagnosi può essere decisivo in termini di risultati del trattamento.
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