Foro maculare: cause, sintomatologia diagnosi e cura
Il foro maculare è una patologia grave dell’occhio che va a colpire la macula.
Trattasi, fortunatamente, di un disturbo molto raro: la sua un’incidenza è di circa 3 casi su 1000 nelle persone oltre i 50 anni, con una prevalenza nel sesso femminile.
Per oltre 80% dei casi coinvolge un solo occhio.
Quali sono le cause principali?
I fori maculari, caratterizzati da un sollevamento circoscritto della retina neurosensoriale, nella maggior parte dei casi si formano spontaneamente, con un meccanismo non però del tutto chiaro.
Larghezza montatura
Di seguito la tabella delle dimensioni in millimetri della larghezza degli occhiali misurata internamente da asta a asta
S fino a 125 mm.
M fino a 133 mm.
L fino a 140 mm.
XL oltre 140 mm.
In altre circostanze, invece, essi sono di origine traumatica, come ad esempio può aver luogo in occasione di un distacco posteriore del vitreo (che provoca una trazione sulla macula), o di un’infezione intraoculare persistente, di un edema maculare, etc.
Altre cause legate all’insorgenza dei fori maculari sono rappresentate da miopia elevata e, non meno importanti, da fattori vascolari, occlusioni venose, formazione di nuovi vasi sotto-retinici, retinopatia ipertensiva.
Una delle teorie più accreditate, in ogni caso, è quella della “trazione vitreale” secondo la quale i fori maculari avrebbero origine, in particolare, a causa della formazione di membrane sopra la retina.
Qual è la sintomatologia correlata all’insorgenza dei fori maculari?
Anche se delle volte non si riscontrano sintomi precisi, in generale, in occasione delle formazione di fori maculari, si sperimenta un calo della vista prevalentemente da vicino, con un punto cieco nella visione e con visione deformata delle immagini.
Qualora la trazione della macula dovesse perdurare nel tempo, si potrebbe anche arrivare ad una perdita irreversibile della visione centrale. Poiché la visione periferica non viene danneggiata, anche nei casi più seri, possiamo però, in conclusione, affermare che il foro maculare non causa la perdita completa della visione.
Come ha luogo la diagnosi?
La diagnosi dei fori maculari avviene attraverso l’esame del fondo oculare.
L’esame più appropriato reca il nome di OCT (tomografia a coerenza ottica).
Trattasi di una tecnica non invasiva, che consente di misurare le caratteristiche, lo spessore retinico ed il diametro del foro.
Una volta diagnosticato e valutato, il foro maculare deve essere trattato con tempestività con un intervento di vitrectomia, che permette di ripristinare la visione centrale perduta o quantomeno di salvaguardare quella residua.
Qual è la giusta terapia da seguire?
Nei casi in cui sia diagnosticata la presenza del foro maculare ed essa sia considerata, sempre da parte dello specialista, come da trattare chirurgicamente, l’intervento specifico al quale si ricorre è la vitrectomia.
Questo intervento chirurgico consiste nella rimozione del corpo vitreo e nella successiva richiusura del foro che viene effettuata utilizzando strumenti di microchirurgia di eleva precisione introdotti all’interno dell’occhio stesso attraverso piccole incisioni nella parte bianca dell’occhio (sclera).
L’aspetto singolare di questo intervento risiede nella posizione che il paziente deve tenere in fase di intervento: questi deve rimanere a faccia in giù affinché il lembo di retina che si era distaccato possa nuovamente aderire al fondo oculare, permettendo al tessuto maculare di rimarginarsi.
Dopo l’intervento il gas viene lentamente riassorbito e sostituito in via naturale dall’umor vitreo, il liquido trasparente prodotto nella camera anteriore dell’occhio.
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