Cefalea oftalmica: natura e cause dell’emicrania che comporta disturbi visivi
La cefalea oftalmica è un “mal di testa” abbastanza comune.
Si manifesta, molto spesso, con una sensazione spiacevole di dolore al cranio, localizzato o diffuso, fisso o pulsante, a volte accompagnato da sintomi di nausea, vomito, febbre, vertigini ed aumento della lacrimazione.
In presenza di cefalea oftalmica possono presentarsi disturbi visivi come vedere delle linee nella parte centrale o periferica della visione, che alcune volte possono essere associate a fenomeni lampeggianti. Questa emicrania, dunque, come si comprende, va ad interferire sensibilmente con la vista di ciò che ci circonda. Questo stato di malessere può presentarsi per un lasso di tempo contenuto, a volte qualche minuto o al massimo un’ora, e si va, di seguito, a risolvere spontaneamente.
Il riposo in una stanza buia e silenziosa spesso velocizza la ripresa, rendendo non necessario il trattamento farmacologico. In altre circostanze, invece, questo disturbo può protrarsi e può durare per più ore, sfociando nella cefalea cronica, ad intervalli regolari oppure ad intervalli sporadici tra un attacco ed il successivo.
Indagine relativa alle cause della cefalea oftalmica
Le cause specifiche alla base della cefalea oftalmica non sono state ancora individuate, nonostante i numerosi studi effettuati. Quello che è certo è che trattasi di una risposta, da parte del nostro organismo - nello specifico a livello neurologico - a stimoli specifici correlati a problemi di vista.
Larghezza montatura
Di seguito la tabella delle dimensioni in millimetri della larghezza degli occhiali misurata internamente da asta a asta
S fino a 125 mm.
M fino a 133 mm.
L fino a 140 mm.
XL oltre 140 mm.
Questi ultimi, infatti, sono comuni a molte delle persone colpite.
I principali studi riferiti alle cause di questo disturbo si muovono in due diverse direzioni, individuandole, rispettivamente, in cause genetiche e cause vascolari
La ricerca tra le cause genetiche della cefalea oftalmica è quella più presa in considerazione negli ultimi decenni. Secondo tale teoria, la causa del disturbo è da rinvenire nell’ereditarietà riferita ad un certo numero di geni. Lo stile di vita ed i fattori ambientali andrebbero, poi, a rivestire un ruolo importante tra le cause della cefalea oftalmica. Si ritiene, inoltre, che l’ereditarietà, in questo tipo di cefalea, abbia la sua influenza: in alcuni casi, infatti, sono state identificate mutazioni genetiche che spiegano alcune forme di questo tipo di cefalea
Secondo la teoria delle cause vascolari si ipotizza una vasodilatazione extracranica all’origine dell’emicrania oftalmica. Tuttavia, tale alterazione del flusso sanguigno, non risulta presente in tutti i pazienti. Di recente, però, tale teoria trova minori consensi rispetto alle cause genetiche.
Cosa fare in caso di cefalea oftalmica?
La visita oculistica rappresenta sicuramente una tappa fondamentale nell’inquadramento della cefalea oftalmica. Molte cefalee, infatti, dipendono dagli occhi, ma è bene stare molto attenti perché a volte, pur manifestandosi essa con sintomi oculari, l’origine è diversa.
Le cefalee oftalmiche possono apparire all’improvviso creando una distorsione del campo visivo che di solito scompare, come chiarito, nell’arco in genere di trenta minuti.
La visita di un oculista può indirizzare il soggetto verso norme igieniche di vita e può essere di valido aiuto per evitare comportamenti che possano scatenare la crisi.
Tuttavia, nei casi più gravi, è spesso prescritto l’uso prolungato di farmaci, allo scopo di ridurre la gravità e la frequenza degli attacchi.
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