Difetti della vista: le patologie che compromettono la regolare attività dei nostri occhi
L’attività regolarmente svolta dai nostri occhi è molto lineare: in condizioni di assoluta normalità, quindi in assenza di difetti della vista, i raggi luminosi che provengono dall’esterno attraversano le varie strutture trasparenti oculari per essere poi raccolti e messi a fuoco sulla retina.
Questa immagine, con il suo infinito corollario di cellule sensoriali puntiformi, viene trasmessa, mediante il nervo ottico, al cervello, che elabora le informazioni provenienti dai due occhi trasformando le stesse in un’unica impressione visiva.
Le strutture ottiche principali deputate a questo straordinario lavoro sono il cristallino e la cornea. Intervengono inoltre il film lacrimale e la pupilla. Il primo, formato da lacrime, mantiene la cornea trasparente ed omogenea, facendole assumere un aspetto specchiante e lucido.
La pupilla, invece, regola la quantità di luce da fare entrare nel bulbo oculare, diminuendo od aumentando il diametro.
Larghezza montatura
Di seguito la tabella delle dimensioni in millimetri della larghezza degli occhiali misurata internamente da asta a asta
S fino a 125 mm.
M fino a 133 mm.
L fino a 140 mm.
XL oltre 140 mm.
Cosa succede però se qualcuno di questi organi vede compromessa, per varie e diverse ragioni, la propria attività? In questi casi il normale meccanismo descritto si inceppa: ecco che si parla della presenza di difetti della vista che rendendo necessari interventi riparatori consistenti nell’utilizzo di occhiali da vista o, nei casi più gravi, di interventi chirurgici.
I difetti della vista più comuni
La miopia rappresenta senza dubbio il difetto della vista più diffuso, basti pensare che In Italia ne è affetto circa il 25% della popolazione.
Essa consiste in una anomalia di refrazione causata da un occhio più lungo del normale.
L’occhio miope, infatti, mette a fuoco gli oggetti lontani davanti alla retina, pertanto le immagini vengono percepite sfuocate. Da vicino, invece, gli oggetti vengono messi bene a fuoco.
Generalmente, il difetto viene corretto con lenti biconcave (divergenti).
L’ipermetropia è un altro difetto della vista causato però, in questo caso, dalla presenza di un bulbo oculare più corto del normale. L’occhio ipermetrope mette a fuoco l’immagine oltre la retina.
Al contrario del soggetto miope, l’ipermetrope vede bene gli oggetti lontani mentre riscontra difficoltà a visionare quelli vicini.
Se il problema è lieve, tale difetto della vista tende a compensare naturalmente, negli altri casi, invece, viene corretto da lenti biconvesse (convergenti).
La presbiopia è quel disturbo caratterizzato da una graduale e progressiva perdita della capacità di mettere a fuoco da vicino un’immagine. Ciò è dovuto alla riduzione di elasticità del cristallino la quale rende inevitabile una maggiore difficoltà di accomodazione.
In questa situazione, la distanza minima in cui un oggetto viene messo a fuoco tende ad allontanarsi. Ecco perché, ad esempio, le persone anziane leggono il giornale tenendolo maggiormente distante dagli occhi. Si stima che già dopo i 40 anni si renda, nella maggioranza dei casi, necessario l’uso di occhiali da lettura.
L’astigmatismo è invece quel difetto della vista che comporta una minore nitidezza causata da una deformazione della cornea o da alterazioni nelle strutture interne del bulbo.
Nell’astigmatico, spesso, la cornea non è perfettamente sferica, presentando raggi di curvatura diversi nei meridiani. Le immagini sulla retina, pertanto, si presentano in modo deformato.
La correzione di questo disturbo avviene con l’utilizzo di lenti cilindriche.
Meno diffuso, rispetto a quelli menzionati, è il difetto della vista definito daltonismo, una condizione questa caratterizzata da una alterata percezione dei colori.
Generalmente, è di origine genetica, ma può essere acquisita anche in seguito a traumi.
Anche in questo caso, un po’ come in tutti i campi che attengono al corretto funzionamento del nostro organismo, si consiglia di non trascurare l’anomalia ed intervenire per tempo, onde evitare che tale difetto della vista peggiori.
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