Cataratta: tipologie e sintomi del disturbo più frequente che colpisce il cristallino
La cataratta rappresenta un disturbo molto frequente, soprattutto tra gli over 70, consistente nella opacizzazione del cristallino, la lente all’interno dell’occhio collocata tra l’iride e il corpo vitreo.
Tale processo è dovuto a modificazioni nella composizione chimica, in modo particolare alla ossidazione delle sue proteine, che riducono quindi la sua trasparenza.
Invecchiamento, malattie oculari, malattie sistemiche come il diabete, traumi oculari, difetti congeniti o ereditari, sono certamente le principali cause di tali modificazioni. Altre motivazioni sono riconducibili allo stile di vita: infatti è sempre consigliabile seguire una sana dieta e praticare una regolare attività fisica.
Tipologie di cataratta
Larghezza montatura
Di seguito la tabella delle dimensioni in millimetri della larghezza degli occhiali misurata internamente da asta a asta
S fino a 125 mm.
M fino a 133 mm.
L fino a 140 mm.
XL oltre 140 mm.
Nella cataratta senile, il tipo più comune, l’indurimento e l’opacizzazione del cristallino rappresentano l’effetto di un processo di invecchiamento del tutto normale. Anche i bambini però possono accusare i disturbi a tale patologia correlati, spesso trasmessa dai genitori o cagionata da stati infettivi o infiammatori che si vanno a verificare durante la gestazione, come la rosolia.
Tale tipo di cataratta, che colpisce il nascituro, prende il nome di cataratta congenita.
I traumi oculari, invece, possono essere causa di cataratta traumatica. Anche alcuni farmaci come i cortisonici possono favorire l’opacizzazione del cristallino.
Si definisce poi cataratta secondaria l’opacizzazione della capsula posteriore del cristallino.
In Italia la cataratta colpisce circa l’8,5% della popolazione tra i 70 e 74 anni e tale percentuale aumenta fino a raggiungere il 17% di coloro che superano gli 80 anni.
Sintomatologia correlata alla cataratta
Fra i sintomi riferiti dalla stragrande maggioranza di coloro che soffrono di tale patologia rientrano: visione doppia o offuscata, percezione di colori meno vividi, cambio frequente di prescrizione di occhiali, ipersensibilità alla luce ed all’abbagliamento. La pupilla, per effetto dell’indurimento del nucleo del cristallino tipica della cataratta, tende ad apparire giallastra o addirittura bianca.
L’efficacia dei farmaci come compresse o colliri ad oggi, purtroppo, non è acclarata.
Ne consegue che, quando il deficit visivo provocato non è più tollerabile dal paziente, l’unico trattamento è rappresentato dall’asportazione chirurgica. Il momento opportuno per l’intervento è valutato proprio dal medico che decide assieme al paziente.
La tecnica chirurgica della facoemulsificazione
L’intervento consiste generalmente in una tecnica definita facoemulsificazione, consistente nella frantumazione del cristallino tramite l’emissione di efficaci ultrasuoni, alla quale seguono poi l’aspirazione dei frammenti di cristallino e l’inserimento di una piccola lente artificiale (IOL). L’intervento avviene in anestesia locale o topica ed il recupero dopo intervento è particolarmente rapido.
Il rischio di astigmatismo post operatorio è decisamente ridotto.
La cataratta è l’intervento chirurgico più diffuso al mondo. Le tecniche moderne hanno ridotto sensibilmente i rischi intraoperatori (circa lo 0,01%) legati all’intervento.
Notevole importanza rivestono gli accorgimenti da prendere dopo l’operazione.
Bisogna evitare di sfregare l’occhio nonché di dormire sullo stesso lato dell’occhio operato.
Bisogna instillare i colliri prescritti dal medico, utilizzare occhiali da sole a causa della ipersensibilità alla luce ed evitare sforzi fisici eccessivi (come sollevare pesi).
E’ necessario che il paziente, a causa dell’alto rischio di infezioni, nelle due settimane successive all’intervento si sottoponga ai controlli medici stabiliti.
Allo stato attuale delle conoscenze non si può dire con certezza che la cataratta si possa prevenire. Tuttavia, si può affermare che il fumo, la mancanza di esercizio fisico, l’esposizione al sole senza la protezione di occhiali scuri a norma di legge ed una cattiva alimentazione rappresentano degli importanti fattori di rischio che sicuramente tendono ad anticipare ciò che potrebbe, certo, anche avere in ogni caso luogo, ma magari ad una età più avanzata.
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