Congiuntivite: come riconoscerla e comprenderne le cause
La congiuntivite rappresenta una delle malattie oculari più comuni e diffuse.
Essa è caratterizzata da uno stato infiammatorio della congiuntiva, la membrana trasparente che riveste la parte bianca dell’occhio e la superficie della palpebra interna.
Può manifestarsi in forma acuta o cronica.
I segni che generalmente denotano la presenza di tale disturbo sono: arrossamento, leggero gonfiore della palpebra e della congiuntiva e, soprattutto nelle forme virali, presenza di piccole emorragie congiuntivali bulbari o tarsali.
Larghezza montatura
Di seguito la tabella delle dimensioni in millimetri della larghezza degli occhiali misurata internamente da asta a asta
S fino a 125 mm.
M fino a 133 mm.
L fino a 140 mm.
XL oltre 140 mm.
I sintomi principali -quelli che per altro consentono di distinguere la congiuntivite dall’allergia- sono invece rappresentati da lacrimazione eccessiva, secrezione abbondante che spesso tende ad incollare le ciglia, bruciore, sensazione di avere nell’occhio un corpo estraneo, fotofobia.
Cause della congiuntivite
Varie sono le cause che generano la congiuntivite. Sicuramente, tra esse, le più comuni sono le infezioni dovute a batteri, virus, ecc. ma a scatenarne la sintomatologia tipica sono anche alcune sostanze chimiche come farmaci, cosmetici ecc., ed agenti fisici quali esposizione eccessiva al sole, altre radiazioni, nonché allergia.
La congiuntivite, nella sua forma acuta, spesso è caratterizzata dalla presenza di lieve febbre, mal di gola, tosse e rigonfiamento delle ghiandole linfatiche. L’igiene delle mani, in tutti questi casi, è certamente fondamentale: bisogna infatti tenere in considerazione che in tale situazione vi è un elevato rischio di contagiare altre persone.
Congiuntivite batterica e allergica: caratteristiche e peculiarità
Generalmente la terapia varia in ragione del tipo di congiuntivite. Si ricorre a colliri antibiotici per i casi di congiuntivite batterica, mentre si fa uso di colliri antistaminici e cortisonici nei casi di congiuntivite allergica. Sarà sempre l’oculista, In ogni caso, che andrà a diagnosticare il tipo esatto di patologia indicando le cure appropriate.
La congiuntivite batterica è, senza dubbio alcuno, la più comune. Di essa possiamo distinguere tre tipologie: la congiuntivite catarrale, particolarmente contagiosa, è l’unica in cui si verifica la produzione di muco, che spesso interessa prima un occhio e poi l’altro; la congiuntivite purulenta, processo infiammatorio acuto di un certa gravità, caratterizzato da occhi rossi e abbondante secrezione purulenta, edema palpebrale, irritazione intensa; congiuntivite membranosa, forma grave ma rara, caratterizzata da secrezioni addensate che si staccano con difficoltà dalla congiuntiva causandone il sanguinamento se rimosse.
Nell’alveo della congiuntivite allergica possiamo annoverare due tipologie: quella stagionale e quella perenne, che variano in base al periodo in cui essa fa la sua presenza.
Nel primo caso la sintomatologia è scatenata generalmente da pollini, erbe e piante stagionali, nel secondo caso dalla presenza di peli di animale, muffe, polveri.
In entrambe le fattispecie può essere sufficiente una buona profilassi per ridurre i sintomi anche nella fase acuta della malattia.
Un’attenta disamina dei propri sintomi si rivela preziosa per sindacare e valutare la possibile presenza di congiuntivite, fermo restando che la visita oculistica resta il canale privilegiato per dissipare ogni ragionevole dubbio circa il proprio effettivo stato di salute.
Sarà proprio previa tale consulenza, che, infatti, si potranno ricevere indicazioni circa gli accorgimenti e gli strumenti dei quali avvalersi per affrontare al meglio tale annoso disturbo.
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