Astigmatismo: come comportarsi in presenza di deficit visivi nella messa a fuoco
L’astigmatismo consiste in un disturbo della vista (ametropia) caratterizzato da una minore nitidezza visiva imputabile ad una deformazione della superficie dell’occhio (cornea) oppure ad un’alterazione delle strutture interne del bulbo oculare.
Come conseguenza di tale disturbo le immagini appaiono sdoppiate, poco definite, risulta pertanto necessario dover correggere tale difetto. In definitiva l’occhio astigmatico vede gli oggetti poco definiti, o, nei casi più gravi, leggermente distorti, sia guardando da vicino che osservando da lontano.
Alcune volte l’astigmatismo può essere associato ad altri disturbi come la miopia, la presbiopia o l’ipermetropia.
Alterazioni delle strutture dell’occhio e della messa a fuoco: tipologie di astigmatismo
Esistono diversi tipi di astigmatismo. In riferimento all’elemento colpito da difetto visivo generalmente si parla di:
Larghezza montatura
Di seguito la tabella delle dimensioni in millimetri della larghezza degli occhiali misurata internamente da asta a asta
S fino a 125 mm.
M fino a 133 mm.
L fino a 140 mm.
XL oltre 140 mm.
a) astigmatismo corneale: dovuto ad una curvatura anomala della cornea;
b) astigmatismo interno o lenticolare: che è dovuto ad alterazioni nelle strutture interne dell'occhio, ad esempio il cristallino.
Altra distinzione può essere operata tra:
a) astigmatismo semplice: in questo caso il difetto visivo è unico, ed è caratterizzato dalla presenza della messa a fuoco non su un solo punto, ma su una linea.
b) astigmatismo composto: il difetto visivo è, in presenza di questo disturbo, associato ad un altro (miopia o ipermetropia).
c) astigmatismo misto: si assiste, in questo caso, alla presenza della linea focale davanti alla retina mentre l’altra, ossia quella virtuale, va a cadere esattamente dietro quest’ultima.
Sintomatologia associata all’astigmatismo
I disturbi associati all’astigmatismo derivano dal continuo cambio di messa a fuoco che l’occhio mette in atto nel tentativo di ottenere un'immagine più nitida.
Spesso, queste involontarie attività, provocano, quale inevitabile effetto, dolori ai bulbi oculari ed all'arcata ciliare, mal di testa, affaticamento oculare, bruciore agli occhi ed eccessiva lacrimazione, disagi questi che si manifestano, soprattutto, nelle forme lievi, generalmente dopo un prolungato sforzo da vicino (lettura o prolungato uso del video).
Corre l’obbligo di precisare però che avere un po' di astigmatismo corneale è assolutamente fisiologico (fino a 0,75 diottrie) e non deleterio, in quanto esso viene ad essere compensato in maniera del tutto naturale dai “mezzi diottrici” presenti all’interno dell'occhio.
L'astigmatismo, in genere congenito, può subire piccole variazioni nel corso della vita, un’irregolarità questa che può essere correlata ad alterazioni della cornea, infezioni, lesioni, o traumi o che può anche essere dovuta ad una malattia, poco conosciuta in verità, chiamata cheratocono.
In tutti quei casi, per fortuna rari, in cui l’astigmatismo va a colpire entrambi gli occhi, arrivando a non poter essere corretto adeguatamente neanche con l’uso degli occhiali, deve essere valuta l’opportunità di eseguire relativo intervento refrattario.
In ogni caso, prima di intervenire in qualsiasi modo, l’oculista è chiamato a operare una corretta valutazione in merito.
Come diagnosticare l’astigmatismo
L’astigmatismo si può diagnosticare con una semplice visita oculistica.
Intervenire per tempo è vitale, per questo è estremamente importante sottoporsi a controlli regolari sin da bambini. Nei casi più difficili il controllo può avere luogo tramite una topografia corneale, un esame computerizzato che permette di avere la mappa della curvatura della cornea.
Tenere sempre sotto attento controllo tale difetto consente di verificarne le variazioni nel tempo: abbiamo tutto quello che ci occorre allo scopo, perché gli strumenti pensati per correggerlo sono a portata di mano.
Nella stragrande maggioranza dei casi la correzione dell’astigmatismo prevede il semplice utilizzo di lenti a contatto, di occhiali con lenti toriche o cilindriche o, in alternativa, di lenti a contatto gas – morbide o permeabili: indossare lenti da vista in presenza di questa patologia sembra rivelarsi irrinunciabile, visto che il più delle volte il ricorso al laser non consente di fare a meno delle stesse, specialmente nel lungo termine.
Prima di prendere qualsiasi decisione, in ogni caso, come chiarito, è necessaria un’attenta valutazione da parte di uno o più medici oculisti, i quali sapranno opportunamente valutare la soluzione più adatta allo specifico caso di specie.
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