Ambliopia: come riconoscere e guarire l’occhio pigro
L’ambliopia è un’alterazione della visione che viene a manifestarsi inizialmente durante i primi mesi di vita. Nella sua accezione del termine tale patologia deriva dal greco “ops” (visione) e “amblyos” (pigra), infatti il nome con il quale è più nota è sindrome dell’occhio pigro.
L’alterazione dello sviluppo visivo iniziale può essere dovuto ad un occhio sfuocato o ad un occhio male allineato. Successivamente, quando il fuoco viene corretto con le lenti o l’allineamento viene corretto con la chirurgia, la perdita visiva viene ristabilita, anche se, in alcuni, ciò può non avere luogo completamente.
Sintomatologia
Generalmente ci si considera in presenza di ambliopia quando un occhio reca rispetto all’altro una differenza di 3/10.
Larghezza montatura
Di seguito la tabella delle dimensioni in millimetri della larghezza degli occhiali misurata internamente da asta a asta
S fino a 125 mm.
M fino a 133 mm.
L fino a 140 mm.
XL oltre 140 mm.
Ne è affetto il 2% circa di tutta la popolazione e circa il 4-5% dei bambini.
Nei giovani sotto i 20 anni è considerata una delle prime cause di deficit visivo.
I sintomi dell’occhio pigro generalmente non sono riferiti direttamente dal paziente, il quale, come anticipato, nella stragrande maggioranza dei casi è troppo piccolo da poter denunciare una vista inferiore in un occhio rispetto ad un altro. Ecco perché si raccomanda sempre di sottoporre ad una visita oculistica il bambino, anche senza la presenza di sintomi effettivi, entro i primi 2 – 3 anni di vita.
Meglio ancora anticipare tale visita al primo anno.
Il più delle volte, come riferito, l’ambliopia è monolaterale in quanto colpisce un solo occhio, raramente può però anche presentarsi in forma bilaterale andando ad interessare entrambi gli occhi.
Patologie correlate
Le cause più frequenti che generalmente sono alla base dell’ambliopia sono:
I difetti refrattivi, in primis sicuramente l’ipermetropia, l’astigmatismo e la miopia, che nel trasferire l’immagine meno nitida alla corteccia celebrale, impediscono lo sviluppo normale delle cellule celebrali deputate alla visione;
Lo strabismo, che, col sostenere un meccanismo di rivalità tra le due immagini della retine, costringe il cervello a sopprimere uno dei due canali visivi.
- Altre cause quali la ptosi congenite o la cataratta incidono, fortunatamente, in maniera meno rilevante. Una minaccia questa in parte scongiurata, visto che in queste condizioni l’ambliopia sarebbe decisamente più difficile da trattare.
- Trattamento e cura dell’ambliopia
- Il trattamento della ambliopia ha sempre compreso la rattoppatura dell’occhio sano mirata a costringere l’occhio pigro a lavorare. La rattoppatura si esegue generalmente a mezzo di un cerotto adesivo che si applica da 3 a 6 ore al giorno, nell’arco da 6 mesi a 2 anni.
Successivamente l’occlusione si rende più soft ed ha luogo avvalendosi di particolari veline adesive da incollare alla lente dell’occhiale concepite per garantire comunque la visione.
Nei pazienti adulti, invece, tale trattamento non può sortire particolare beneficio.
Ciò in quanto l’occhio è ormai formato, quindi non è più “plastico”, reattivo, come quello del bambino. Tuttavia, si possono ottenere dei miglioramenti, anche se temporanei, a mezzo di particolari lenti a contatto che generalmente si indossano mentre si dorme e che consentono un recupero totale, sia pur temporaneo, della vista.
Tali trattamenti tuttavia sono efficaci se le ambliopie sono state trattate durante l’infanzia ed il normale sviluppo della visione sia stato protratto negli anni dell’età pediatrica.
Altre nuove tecnologie si basano sull’utilizzo del Filtro di Gabor e della neuro stimolazione visiva che producono risultati tangibili anche su pazienti adulti.
La frontiera della medicina ci offre molto, ma intervenire in età prescolare, in questo caso come non mai, è davvero salvifico per ottenere risultati risolutivi.
Invia la ricetta con Whatsapp al 3533130403
e ricevi un preventivo gratuito!
5 /5
5 /5
5 /5